giovedì 23 agosto 2012

AC Mestre


Attualmente milita nel Girone H di Prima Categoria.












LE ORIGINI

Il club nacque con il nome U.S. Mestrina nel 1927, dopo una quadruplice fusione con tutte le società calcistiche della città (che dal 1926 era diventata un quartiere di Venezia). Nella stagione 1938-39 disputò il suo primo campionato di Serie C, categoria nella quale militò fino all'interruzione dei campionati del 1943.

IL DOPOGUERRA


Nel 1946 la squadra, dopo aver dominato il campionato di Serie C e aver sconfitto nettamente, nelle finali della Lega Interregionale Nord, l'Asti (0-0 e 7-2 i risultati), ottenne la promozione in Serie B per la stagione 1946-47.
In questa annata la squadra fu in competizione con: Parma, Lucchese, Padova, Hellas Verona, Ancona, Pisa, Udinese, Reggiana, Piacenza ed altre ancora. Il campionato per la squadra arancione partì alla grande: dopo 13 giornate era solitaria in vetta alla classifica e per il suo gioco venne soprannominata piccolo Torino. Tuttavia nel seguito collezionò diverse sconfitte e retrocesse.
Classificandosi al primo posto del campionato di Serie C 1947-48, torneo in cui non erano previste promozioni a causa della riforma dei tornei voluta dalla F.I.G.C., la Mestrina fu ammessa alla nuova Serie C (detta C nazionale), categoria nella quale militò fino al 1951-1952, anno in cui ci fu una nuova riforma che introdusse la serie C a girone unico; la squadra arrivò 12.a nel girone B collezionando 30 punti, che non bastarono ad evitare la retrocessione in IV Serie.
Nella stagione 1954-55 la Mestrina vinse il proprio girone e, alle fase finali, batté il Marzoli e, dopo aver perso al sorteggio la finale per il titolo 1954-55 col B.P.D. Colleferro, viene promossa nella Serie C a girone unico.
Nella stagione successiva la squadra incontrò grandi piazze calcistiche, come la Sambenedettese, il Catanzaro, il Siracusa, la Cremonese e la rivale Venezia. L'annata si concluse con una tranquilla salvezza.
Stesso obbiettivo venne centrato nelle annate successive, nelle quali gli arancioneri si scontrarono con club importanti come Livorno, Salernitana, Reggina.
Tra alti e bassi (solo la stagione 1961-1962 portò risultati sopra la media) la squadra rimase in terza serie (che ne frattempo si era divisa in gironi), fino alla nuova retrocessione alla fine della stagione 1967-68.
Nel 1973-74 dominò il girone C di serie D e tornò in terza serie. L'esperienza però durò solo un anno, e solo alle fine degli anni settanta la squadra riuscì a tornare tra i professionisti.

GLI ANNI OTTANTA ED IL PERIODO DEL PRESIDENTE ROBAZZA


Nel 1979 la Mestrina fu rilevata dall'industriale Guido Robazza che aveva alle spalle molti anni di esperienza alla guida della Pro Mogliano (che sotto la sua guida aveva giocato sempre nel massimo campionato regionale del tempo e che divenne una società satellite della prima). Nell'estate del 1980 Robazza modificò il nome della Mestrina in Associazione Calcio Mestre. Questo presidente (già amatissimo a Mogliano dove aveva maturato 15 anni di esperienza nel mondo del calcio) dimostrò durante la sua lunga presidenza (dal campionato 1979-80 a quello 1986-87), grandi capacità anche nella terraferma veneziana e con lui alla guida la squadra arancione militò sempre nei campionati professionistici con ottimi risultati, raggiungendo nuovamente anche la terza serie del calcio italiano.
Nella stagione 1979-80, l'A.C. Mestre disputò un buon campionato e si classificò al sesto posto, davanti al Venezia. L'anno successivo la squadra puntava alla Serie C1, ma arrivò solo quarta, dietro al Padova, alla Civitanovese e alla Maceratese.
Nella stagione 1981-82 arrivò la storica promozione in Serie C1; il Mestre arrivò secondo a pari merito con la Vigor Senigallia, dietro all'Ancona, e vinse lo spareggio contro i marchigiani.
Nello stesso girone retrocesse il Venezia.
La stagione 1982-83 fu avara di successi e gli arancio-neri retrocessero nuovamente. Nelle quattro stagioni successive il Mestre del presidente Robazza ritentò invano la risalita in C1 arrivando per ben due volte terza, a pochi punti dalla promozione, piazzandosi per tutti gli anni ottanta in classifica davanti al Venezia.

LA CONTROVERSA E SOFFERTA FUSIONE CON IL CALCIO VENEZIA


Il 1987 fu l'anno della svolta e del cambiamento. Guido Robazza cedette la società a Gianni Pagotto, che a sua volta la girò a Maurizio Zamparini, il quale già aveva acquistato la storica rivale Società Sportiva Calcio Venezia fondata nel 1907.
Il Venezia infatti, che era allora di proprietà di Luciano Mazzuccato, non avrebbe potuto iscriversi al campionato di Serie C2 a causa di problemi finanziari, per cui a luglio Zampararini ne acquisì le quote azionarie (salvando la società lagunare da un sicuro fallimento) e, una volta rilevato anche il Mestre, fuse le due squadre dell'area metropolitana creando il nuovo Venezia-Mestre. La nuova società, che aveva sede a Mestre e disputava le partite casalinghe allo stadio Baracca, cedette i diritti sportivi dello storico Calcio Mestre al fallito Palermo (che poté così ripartire dalla Serie C2), e assunse come nuovi colori sociali dapprima colori neutrali, poi l'arancione, il nero ed il verde.
L'unione delle due squadre professionistiche del Comune (agitato in quegli anni anche da due referendum "secessionisti") determinò numerose e avverse reazioni negli ambienti delle due città, in particolare a Venezia dove, per reazione al trasferimento di società e campo di gioco a Mestre, venne subito rifondata una squadra chiamata Calcio Venezia che riusci a conquistare l'attuale serie D già nel 1989, mentre in terraferma le cose sembravano funzionare maggiormente. Vale comunque la pena di ricordare che reazioni contrarie ci furono anche in terraferma e infatti il Favaro, che militava in Promozione Veneta (l'allora massima serie a livello regionale perché l'Eccellenza non esisteva ancora), assunse in quegli anni la denominazione Favaromestre pur mantenendo i propri colori sociali ufficiali (diventarono arancionere solo le divise della prima squadra che continuò a giocare a Favaro Veneto).
Due anni dopo la fusione, ufficialmente per motivi dettati da ragioni di immagine e prestigio (oggettivamente il Venezia godeva di una migliore tradizione con numerosi campionati di serie A e B alle spalle e un palmares che poteva sfoggiare la conquista di una Coppa Italia) la società riassunse la denominazione di Associazione Calcio Venezia 1907, scontentando non poco la tifoseria di origine mestrina che avrebbe gradito un nome - tipo Unione Calcio Venezia - che avesse richiamato maggiormente la fusione delle due società avvenuta pochi anni prima. Nonostante il cambio di nome, la sede del club e lo stadio per le gare casalinghe rimasero a Mestre e vennero mantenuti i medesimi colori sociali.
Nella stagione 1990-91, la terza con Zamparini presidente, dopo uno spareggio per il secondo posto giocato a Cesena e vinto contro il Como gli arancioneroverdi conquistarono la Serie B, confermando quanto auspicato dal patron all'atto dell'unione delle due società professionistiche del Comune di Venezia.
A causa della insufficiente capienza dello stadio Baracca di Mestre per la nuova categoria (compresso tra gli edifici della città e per il quale era ed è oggettivamente impossibile un ampliamento), venne deciso di ristrutturare e ampliare (eliminando la pista di atletica) lo Stadio Pierluigi Penzo di Venezia, dove la squadra si trasferì per giocare tra i cadetti, a 23 anni dall'ultima apparizione del Venezia e dopo l'unico campionato di serie B del Mestre nel 1946-47.

LA RINASCITA ED IL PRIMO DERBY DEGLI ANTIUNIONISTI

Il tentativo da parte dello stesso Zamparini di ridurre le dimensioni dell'arancione presente sulle maglie e soprattutto la disponibilità dello storico stadio Baracca, dopo che la squadra arancioneroverde era tornata a giocare a Venezia, I fratelli MOGNATO imprenditori di Malcontenta cercano di ridare vita fattivamente al Calcio Mestre, all'inizio attraverso il "La Malcontenta" che nella stagione 1991-92 giocata in Eccellenza Veneta diventa ufficialmente Malcontenta-Mestrina. Proprio in quell'anno è possibile registrare il primo derby tra le squadre e i tifosi antiunionisti di Mestre e Venezia, che si ritrovarono in 800 allo stadio Baracca per l'incontro di cartello tra il Calcio Venezia Neroverde e il Malcontenta-Mestrina. Le tifoserie, un tempo accomunate da un odio reciproco, si ritrovarono a fraternizzare esponendo alcuni striscioni passati alla storia con scritte come "bentornato derby" e "meglio pochi ma buoni che servi dei Mercatoni" (quest'ultimo riferimento esplicito ai Mercatone Emmezeta di proprietà del patron Maurizio Zamparini).

RISORGE IL CALCIO MESTRE


Dalla stagione 1992-93, la squadra del Malcontenta-Mestrina tornò ad essere semplicemente Mestre, vincendo nel 1994-95 il Campionato Veneto di Eccellenza e, nella successiva stagione, il Campionato Nazionale Dilettanti. Dopo meno di dieci anni dalla fusione, il Mestre riapprodava in serie C2 tra i professionisti.
Dopo numerosi campionati tra i professionisti, nella stagione 2000-2001 il Mestre arrivò terzo dopo un'annata da incorniciare. Giocò la semifinale play-off contro la Pro Vercelli, conquistandosi la finale contro la Triestina, ma non riuscì a vincere la sfida con gli alabardati e a tornare in serie C1.

IL FALLIMENTO E LA RINASCITA


Due stagioni dopo, nel 2002-03, la squadra retrocesse in Serie D dopo i play-out persi contro la Pro Vercelli; ma, a causa di problemi finanziari che la portarono al fallimento, non riuscì a prendere parte al successivo campionato, concludendo la sua avventura dopo quasi dieci anni di professionismo.
Dalle sue ceneri nacque l'Associazione Sportiva Mestre 2003, costretta a ripartire dalla Terza Categoria. In due anni, grazie a due campionati vincenti la nuova società riuscì a riconquistare la Prima Categoria, categoria nella quale però non giocò, in quanto riusci ad acquisire i diritti di un'altra società e a salire direttamente nella Promozione.
Nella stagione 2006-2007 la squadra retrocesse sul campo dopo i play-out e l'anno dopo risalì subito. Attualmente milita nel Girone H di Prima Categoria.

CAMPIONATI NAZIONALI

SERIE B: 1 Partecipazione, nella stagione 1946/47
SERIE C: 43 Partecipazioni, la prima nel 1931/32, ultima nella stagione 2002/03
SERIE D: 19 Partecipazioni, la prima nel 1928/29, ultima nella stagione 1995/96






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